Dal lat. class. processio, in genere «avanzamento» o «marcia militare», Le Processioni sono dei riti liturgici con funzione espiatoria o propiziatoria, nelle quali i fedeli procedono in fila, a passo misurato, per le strade o all’interno di una chiesa, accompagnando una statua, una reliquia, per lo più pregando, cantando salmi, inni, litanie o canti popolari religiosi.
Se con le opere ‘Diorami’ il tentativo era quello di fissare le immagini della memoria in una scena, e con ‘Doppelgänger’ di guardare alla memoria e al tempo nei sui squarci (introdotti da figure presentanti le nostre stesse sembianze, ‘i doppi’), con ‘Le Processioni’ inizia la ricerca della Fonte, quella dalla quale scaturiscono le immagini che mi visitano, ossessionano, riguardano, quelle che accresco. Un’impossibile, che omaggio con doni, interrogo come un oracolo, usando la sua stessa lingua, che è fatta di segni, di enigmi. Questo il motivo per cui gli elementi che vado ad utilizzare devono sempre contenere in sé una matrice di indistinto, come se fossero una parte che attende il suo tutto. Il mio lavoro si pone sempre a metà tra l’invisibile e il visibile, tra la sublimazione simbolica e le leggi di questo mondo. E’ il mio personale tentativo di rifondare il Mondo, tradurlo in un nuovo alfabeto, e leggendolo poi perdersi nel mistero.